Non sono rari in questo libro dei risvolti di tipo teatrale. Ce ne sono un paio che a me sono sembrati proprio di stampo pirandelliano.
Il giovanotto va a Ferrara e incontra il personaggio più bello del libro: si chiama Mila, è una giovane prostituta, allegrissima. Mi ha ricordato il film “Irma la dolce”.
Mi apprestavo a credere che il racconto fosse avviato decisamente verso “quella” direzione e lì sarebbe finito, e invece 10 centimetri prima della fine la storia prende di colpo una deviazione e se ne va da tutt’altra parte, con una trovata narrativa notevole.
Qual è il senso di questo racconto, al di là della bella costruzione, vorrei dire della sceneggiatura? È il senso della libertà e dell’amore. Voi direte: e ti pare niente? Infatti è bello per questo.